domenica 17 giugno 2007

L'antipolitica delle Azzorre

Ciao, sono sempre io, solo con meno dignità.
Si fa un gran parlare di politica ed antipolitica, tema talmente importante da smuovere pure Massimo D'Alema. La politica è l'interessarsi alla cosa comune, al benessere e ai diritti di ognuno di noi. Buttiglione vuole il gelato nella buvette, Berlusconi ciancia di stalinismo e regime comunista fiscale. Dov'è la politica, allora? Nel palazzo, sicuramente no. Negli omosessuali e in chi partecipa al gay pride, c'è la politica. Lo disse per primo Fuhrer Vallum, teorico filonazista illuminato, uso a condire l'insalata con altra insalata. Diceva sempre che la politica è importante, la cosa più importante, perché la politica è l'uomo. I suoi discorsi all'Università di Harward tenuti illuminando con dei neon una foca, gli diedero fama, notorietà ed un'astrusa tendenza al farsi d'eroina. Teorico del "bilanciamento preventivo", credeva che tutti i cittadini fossero uguali di fronte alla legge, anche se dietro ad essa, li attendeva il patibolo. Nel suo masterpiece intitolato Giulio Verne e l'arte di friggere anguille senza farle godere prospettava l'avvento di una dittatura del proletariato al fine di creare un regime democratico-liberale che lo rendesse quindi libero di uccidere barboni. Il così balengo piano cadde sotto il peso del suo dopobarba al cavolo abortito poiché morì in una sparatoria tra ninja e vescovi nel 1967, ascoltando in un I-Pod a vinile Sgt. Pepper's suonato dai Pooh.
John Mestruos, suo allievo cocainomane con la fissa dell'epilazione pubica, continuò la battaglia di Vallum fino ad arrivare ad un seggio al Parlamento Americano che rifiutò perché contrario alla politica estera statunitense e per protesta contro quel decreto federale che vietava la caccia ai gatti zoppi. Morì di overdose di plastilina nel '78 e il suo percorso fu continuato ulteriormente da Rocco Buttiglione, filosofo illuminato che, dopo essere stato investito nel 1979 da una cascata di gelatina radioattiva proveniente dall'orecchio destro di Enrico Berlinguer, diventò un cattolico integralista di estremo centro, politicamente vicino a tutto ciò che culmina con un processo penale. Da allora Buttiglione si spaccia per idiota al fine di mascherare la sua enorme intelligenza e lo fa talmente bene che Berlusconi gli ha creduto e se l'è preso con sé, con la balorda idea –si suppone- di “combattere il nemico dall’interno”. In attesa del suo risveglio, non neghiamogli un gelatino, magari gli rinfresca la poltiglia gelatinosa custodita dal suo cranio, o magari fa un’indigestione ed esplode. Anyway, sarà comunque un successo.

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