lunedì 30 aprile 2007

Il giaguaro è soltanto una pecora matta

Ceppalonia. No, non mi piacerebbe andare in vacanza in un posto il cui nome smbra una malattia infettiva.

-Esci stasera?
-Ehm no, mi dispiace, mi son beccato la cepallonia.

Larry si siedeva sempre sopra al suo sedere, credeva servisse proprio a quello: un piccolo sgabello tra la vita e le gambe. Credeva anche nella purezza dell'anima, difatti evitava di importunare minorenni sotto casa. Un giorno la strada per lui si fece davvero difficile ma non si lasciò lasciare sconfiggere e continuò a resistere, pensava che ce l'avrebbe fatta un giorno o l'altro.
Dopo giorni di faticosi tentativi, Larry morì. Aveva sempre sognato di fare il cadavere da grande.

Una di quelle storie che Cossiga definerebbe a "lieto fine" ma che lasciano con l'amaro in bocca perché il protagonista è Larry e non Cossiga stesso. E anche perché fra qualche centinaio d'anni l'uomo scomparirà, resteranno gli insetti. Ci pensate? Noi li schiacciamo ma LORO ci resisteranno. Mi immagino un insetto che vede morire l'ultimo uomo della storia:

-Fanculo te e il tuo Autan di merda, stronzo!

Il Darfur, una strage silenziosa

C'è una strage che sta verificandosi in silenzio, lontano dalle nostre città, nel Sudan. Tre etnie del Sudan (Fur, Zaghawa e Masalit) stanno scomparendo, con il tacito consenso del governo. Il darfur è una regione spezzata da una guerra sanguinosa che non riesce ad arrivare alle nostre orecchie per alcuni interessi non precisati. Tante le ipocrisie ma soprattutto agghiacciante è il silenzio mediatico italiano che sta aiutando i Janjaweed, gli autori del genocidio, nella loro immonda opera di pulizia etnica. Per far fronte a tanta schifezza, molti bloggers hanno deciso di unirsi allo scopo di sfondare il muro di gomma del duopolio televisivo made in Italy ed informare gli utenti. Non possiamo appoggiare questo silenzio lercio di sangue: nel nostro piccolo vogliamo appoggiare i fautori di questo progetto di informazione alternativa e sensibilizzare più persone possibile riguardo questa strage silenziosa, che non essendo basata dul petrolio, non è seguita da i "grandi" del mondo. Per maggiori informazioni sul conflitto in Darfur: http://it.wikipedia.org/wiki/Conflitto_del_Darfur E per firmare l'appello contro Mediaset, Rai e La7: http://www.savetherabbit.net/darfur/ .
Anche questo può aiutare le vittime di questo genocidio. Aiutamoli.

Per maggiori informazioni anche: www.ilventre.it

domenica 29 aprile 2007

Avete presente il Medioevo? ECCOLO!!!

DICO NO AI CONVIVENTI PECCATORI, DEVIANTI, DIVERSI. MA I CONVIVENTI NON POSSONO FARE LE LORO COSE IN SILENZIO? MI INDIGNO QUANDO GAY E COPPIE DI FATTO PRETENDONO DI FORZARE LA STORIA. LO LORO E' ARROGANZA CONTRO LA FAMIGLIA CATTOLICA, CHE HA GIA' SOFFERTO ABBASTANZA CON IL DIVORZIO E L'ABORTO. LA FAMIGLIA E' UN DOGMA D'AMORE, LA VORREI CRISTALLIZZATA, SCOLPITA SUL MURO DEL TEMPO. NON SONO CONTRO I DIRITTI CIVILI, TUTTAVIA, ESSI OFFENDONO LA MIA FAMIGLIA SACRA E IMMUTABILE. INVOCO DIO PER FERMARE IL CATTIVO GUSTO DI QUESTI ULTIMI DECENNI. CHE L'IDDIO CURI I PECCATORI, I DIVERSI, I REIETTI. SINCERAMENTE seguono firme

(manifesto a cura del movimento DICO NO!, promotore A. Battantier)

http://battar.spaces.live.com

Tratto da (il)ventre! www.ilventre.it

giovedì 26 aprile 2007

Pannella contro tutti

Non passa mese senza un annuncio di sciopero della fame da parte di Marco Pannella. Ora, per chi conosce l'elemento la contraddizione è palese: NON PUOI FARE SCIOPERI DELLA FAME SE TI AMMAZZI DI SPINELLI. E' impossibile, Bob Marley docet. Ed infatti il malcontento nella sede della Rosa nel Pugno è palpabile. Il buon Marco annuncia uno sciopero della fame, e subito dopo si rolla uno spino. Tempo un quarto d'ora, gli sale la fame chimica. E diventa irascibile: vorrebbe ritirare tutto ma non può per non deludere i rosipugnisti. Così è costretto a mangiare sottobanco merendine a iosa. Bacchettato da Emma Bonino ritorna alla sua ira gastrica e risolve la cosa chiamando al suo capezzale Capezzone (e dove volevi chiamarlo con un nome così?) e staccandogli un dito a morsi, che poi si finisce in un angolino. Il giovane segretario vorrebbe replicare, offenderlo, picchiarlo ma non può perché, è evidente, Pannella, con la testa, non c'è.

Questa è quindi la causa delle liti tra i due. Motivi politico-ideologici? No. E' che di dita ne abbiamo dieci e quelle di Capezzone, comiciano a scarseggiare.
Per ovviare al problema di partito, il giovane radicale ha imparato dai suoi compagni socialisti a fare delle mani lo stesso uso che loro fanno del cervello.
E la pace è quindi tornata in casa Rosa del Pugno, in attesa del nuovo sciopero della fame.
E di una nuova preda per Pannella.

lunedì 23 aprile 2007

Nel nome del Padre, del Figlio e del culetto di un bambino

Molte domande irrisposte a papa Bendetto XVI:
Credente. "MENTRE MOLTI PRETI CATTOLICI (IN ITALIA E NEL MONDO) ABUSAVANO SU BAMBINI E BAMBINE MINORENNI, LEI CHE FACEVA?"
Papa. "RIPRENDEVO CON LA TELECAMERA. AMEN."

In verità, cercava di tenere la cosa nascosta ai più, minacciando scomuniche (a coloro avessero parlato, NON ai preti pedofili!!!!) e ritenendo necessario attendere la maggiore età dei molestati. Giusto, devono essere violentati per diciottanni, sennò che stupro è? Inoltre, Ratzinger, quand'era ancora un cardinale onanista, ordinò ai suoi colleghi e sottoposti che i preti pedofili non venissero scomunicati o cacciati o castrati o schiafeggiati o perseguiti secondo la legge ma soltanto SPOSTATI DI DIOCESI. Giusto, ci sono così tanti bambini da toccare che cambiare aria è divinamente legittimo. E poi ci lamentiamo di Michael Jackson! Almeno lui sa cantare.

Non so voi ma più del criminale mi ha sempre fatto più rabbia l'istituzione che non fa nulla per fermarlo (e, nel caso di Ratzinger, lo protegge pure!!!) che la persona in sè (che può anche avere problemi mentali) (gli stessi che ti spingono a diventare prete).
E questi sono gli stessi che vedono nei DI.CO. un "attentato alla famiglia"? Ma per favore! Comincino a sposarsi, a scopare (ad avere una vita, insomma) e poi parlino da persone mature, obiettive, non da frustati in andropausa. Per quello abbiamo già Cossiga.

Ratzinger è l'equivalente sociologico del datore di lavoro che tocca il culo alle segretarie e si difende dicendo che la sua mano è polo negativo e i culi delle sue dipendenti polo positivi.

Non possiamo più dare ascolto ciecamente a omini vestiti con tuniche bianche: non siamo in Star Wars!

Insomma qui ci vanno di mezzo i vostri figli, nipotini, cuginetti ecc... Mi sembra il caso di detestare questo papa che del papa ha solo il vestito ridicolo. Non c'è alcuna autorità nelle parole di PedoRatzy, solo interessi ed ambiguità. La sua faccia d'altronde è l'equivalente somatico di una bomba carta che si defraga nelle tue mutande. Fermiamolo. Fumata nera. Di Bonifacio VIII ce n'è già stato uno, manca solo una altro Dante che lo metta all'inferno, anche se a questo, con Ratzy, ci penserà Dio.

Peccato non esista, sarebbe una bella rivincita.

domenica 22 aprile 2007

Come profanare tombe ebraiche senza l'ausilio dell'encefalo

Fra la prima e la seconda notte di votazioni politiche in Francia, nel cimitero di Le Havre, cinque ragazzi (tra cui due diciasettenni) hanno profanato 180 tombe tra cui molte ebraiche che sono state decorate, per l'occasione, con gioiose svastiche ed altre amenità. Nel frattempo i ballotaggi danno vincente Sarzoky. Coincidenze. Mi immagino cosa sarebbe accaduto in caso di vittoria di Le Pen: apertura di nuovi lager?

I cinque ragazzi, fermati dalla polizia, sono stati trovati senza documenti e sprovvisti di cervello. Le indagini sono proseguite per un giorno intero. Alla fine sono stati ritrovati i cinque encefali dei cinque coglioni: si stavano masturbando a vicenda, materia grigia che scorreva a fiumi.

Chirac ha comunque condannato duramente l'accaduto definendolo "un'insulto alla memoria". "Manco fossero state tombe di negri", ha poi sussurato scherzosamente al suo parrucchino.

I primi responsi elettorali danno Segolène in grossa difficoltà: poco male, potrà comunque posare per il prossimo calendario di Max.

Stupisce il calo, comunque vadano a finire i ballotaggi, della Royal: "non pensavo fosse così dura gareggiare per l'Eliseo. Diventare principessa di Eurodisneyland è più facile" ha affermato stanca togliendosi le orecchie da Minnie dalla testa. Rimane comunque il peso politico e progressista dato dalla candidata socialista al mondo politico tutto: era dai tempi della Levinsky che non si vedeva niente del genere.
A parte gli scherzi, apprezzo la Royal, anche se trovo discutibile la sua scelta di assumere come stilista Rosi Bindi e Scialpi.

venerdì 13 aprile 2007

Luminescenze emmoroiche

Siror Blem era solito passeggiare. E lo faceva! Gli altri dicevano: “guarda, quello passeggia.” Ma lui continuava. Un giorno gli tolsero tutte e sei le gambe. Lui continò. Anche perché ne aveva due che teneva nascoste a casa e si arrangiò con quelle. Aveva un amore? No, questa è una storia allegra: niente amori. Aveva un hobby, però: girava i pollici. Il problema è che lo faceva agli altri, che non gradivano. Un passatempo insolito che però serviva a Siror per dimenticare il più tragico hobby di sua madre: ingoiare ombrelli. Aperti. Era un qualcosa di tragico perché Siror, in caso di pioggia, era costretto a vivisezionare sua madre alla ricerca di ombrelli. E lo faceva! Poi le girava i pollici. Siror si chiedeva spesso: “cosa potrei chiedermi spesso?” e concludeva turnicando pollici al suo vicino di casa, Balthasar Amant, unico esemplare di granchio con dei mestoli al posto delle chele. Balthasar si trovava bene con Siror, anche per il fatto che, non avendo pollici, pensava di essere tranquillo. Fino al giorno in cui scoprì di avere, sotto il piede destro, un pollice. Non fece in tempo a dire “ba” che era già girato. Siror era così: piacevole e discreto come un’epidemia di sifilide. Un giorno mentre passeggiava tra gli atomi dell’aria, sentì una vocina dal sottosuolo. Si chinò. Vide un verme che lo guardava, il volto felice.
-Chi sei?- chiese Siror.
- - non disse il verme.
-Ma perché sto parlando con un verme? Non possono parlare!- e se ne andò cavandosi dalle tasche un etto di prosciutto crudo di strudel.
-Coglione!- concluse il verme che non solo sapeva parlare ma offendeva pure, solo che era un bel po’ timido.
Sior visse anni felici. Poi se ne dimenticò e crebbe, maturò, andò alla ricerca del suo vero io che trovò in un cucchiaino riscaldato. Cose che succedono, dico io. D’altronde lo si sapeva che quel Siror era un coglione.

La morale della favola è: i vermi hanno sempre ragione. Per questo non parlano. Ne avete mai sentiti parlare qualcuno? Davvero? Dovete essere gli stessi che poi votano per Forza Italia.

martedì 10 aprile 2007

Bagnasco il barbaro

Molte persone mi hanno chiesto: equiparare l’omosessualità all’incesto e alla pedofilia è abberante: perché Bagnasco, presidente della CEI, lo ha fatto?
La risposta è semplice: Bagnasco ha avuto un’infanzia molto difficile e tormentata; cresciuto in una famiglia che si rifaceva agli usi e costumi degli Unni ed abituato a considerare le donne solo come “portatrici di seno e ovaie”, ha ancora molte difficoltà ad accettare la terribile verità che il Medioevo è finito. Ha una grande nostalgia per quel glorioso periodo di splendore e ricchezze vaticane e vorrebbe tanto ritornarci, vederlo ben bene da vicino, poi tornare nel 2007 e copiarlo.
A proposito, Papa Benedetto XVI ha detto che "l'inferno esiste veramente". Ne è talmente convinto che, con i suoi amici, lo sta ricreando anche sulla Terra.
(Mi viene un dubbio: se anch'io andassi in giro vestito in maniera buffa a dire che l'inferno esiste, credereste anche a me?)
La questione di fondo è, secondo me, che la Chiesa vuole proibire le unioni di fatto perché teme la reazione di Dio, ignorando forse che il nostro Signore è stato più volte visto frequentare l’atellier di Dolce&Gabbana ed ascoltare sull’I-pod l’ultimo album di Madonna. Anche Gesù Cristo, a quanto pare, non è così contrario ai matrimoni omosessuali, perché così potrebbe risolvere il probelma tra Marco e Paolo, due suoi amici dai tempi degli Apostoli, da anni legati da grande amore, mai ufficializato per la timidezza del secondo.
Secondo alcune fonti, alla notizia della presentazione dei DI.CO., Giuda si è avvicinato solertemente al Messia bisbigliandogli qualcosa sull’orecchio. L’interessato non ne è sembrato molto felice. L’Iscariota è ora in prognosi riservata.
Poco importa, perché quello di Dio è un mito tenuto in vita dall’industria delle bestemmie. O dal racket delle ostie, gestito da suore vicine alla Sacra Corona Unita che lucrano su quei pezzetti di pane per comprarsi nuove tuniche in lattice da usare durante il party di quaresima (ingresso libero), che quest’anno avrà come ospite Michael Jackson accompagnato da un impaurito coro dell’Antoniano.