martedì 28 agosto 2007

Le mie signore - piccolo taccuino

Gli aerei inquinano troppo: è notizia recente che la Easyjet, compagnaia aerea, ha progettato un nuovo tipo tipo di velivolo –detto “ecojet”- in grado di emettere la metà delle normali quantità di CO2. Ha un solo difetto: non vola.
Però ci servono del cibo niente male.
Spero che chiudino l’Alitalia: ho viaggiato meglio in un portabagagli di una Smart. Comandanti, piloti, co-piloti, hostess e stewart Alitali sono in realtà tutti cyborg. Dentro alla testa c’hanno il polpettone che poi ti servono.

Il sushi è una delizia: lo mangi, ti scodinzolano le papille gustative. Però può essere pericoloso se utilizzato come segnalibro.

Quando vedo del sangue svengo, è più forte di me: faccio a meno di pensare che litri e litri di quella robaccia mi impregnano il corpo per eviatare di dover impazzire.
Fossi donna ogni ventotto giorni tenterei il suicidio, anzi, penso arriverei a tenermi dentro il mestruo. Poi lo regalerei raccolto in boccette a certi maniaci che dico io.
Anche i maniaci, però, devono cambiare: la tecnologia ha fatto passi da gigante! Che senso ha masturbarsi in pubblico quando puoi visitare il blog di Paolo Guzzanti?
Il blog in questione è quello che si crea quando il bolo si accoppia con la merda contenuta dall’intestino crasso, solo leggermente più sgradevole.

Ho sonno, talmente tanto sonno da vedere seppia. La testa mi pulsa e la tempia destra mi citofona chiamando il letto che arriverà presto, solo che prima devo tagliare una decina di frassini, togliere loro le corteccie, lavorarli, tagliarli, progettare il giaciglio, costruirlo, levigarlo, lucidarlo, verniciarlo e infine buttarlo nel caminetto ché fa freddo.

-Mio marito era democristiano e si è ritrovato fascista.
-Almeno non ha sofferto.

Mi dicono che la religione vuole che tutti si facciano una famiglia. Ma dio era orfano e figlio unico, da quel che ne sappiamo. Quindi mi sa che dedicherò la mia vita ad altro: ci sono sei miliardi di persone al mondo, più o meno la metà sono donne. Tre miliardi. Beh, me le devo scopare tutte, prima non ho intenzione di morire.

Infine, una domanda: che paese è il nostro dove chi lecca culi si guarda attorno come se avesse appena fatto un affresco?

martedì 21 agosto 2007

Strani incontri

Ci sono incontri che davvero non ti aspetti, di cui nemmeno ti immagini. Ad esempio, quella sera, mentre stavo guardando Porta a porta, sentii il suono -quantomai melodioso- del mio citofono. Driiiin. Mi alzai, scavalcando un gatto di polvere delle dimensioni di un grosso roditore che si era accumulato nel salotto, ed andai verso la porta. La aprii. Un uomo, di gran fascino (di quel fascino pericoloso alla Mickey Rourke) mi stava aspettando.

-Buonasera, chi è lei?- dissi io.

-Piacere, sono Satana, il diavolo, Lucifero o come cazzo vuoi chiamarmi. Disturbo?-

-Affatto, caro. Ma lei è davvero Satana?-, chiesi io, sorpreso come un ritardato al ritiro del Nobel.

-Guardi, signore, mi faccia entrare. Le spiegherò.-

E quell'uomo cominciò a parlarmi, a parlarmi di lui, dei suoi problemi, di quanto la vita sia triste e dura di questi tempi. Poi mi chiese: -Posso dormire da Lei, per questa notte?-

Ora, quell'esserino mi stava intimorendo, ad essere sinceri, ma sentivo che non avrebbe sporcato la moquette, quindi accettai di buon grado.

-Prego, dottor Satana, come vuole lei, ma... scusi... lei normalmente dove alloggia?-

-Mah, è da un bel po' di secoli che vivo fisso in una piccola zona di Roma, chiamata Vaticano, le dirò, la trovo particolarmente suggestiva... e affascinante.-

Gli offrii un bicchiere di vino che però rifiutò dichiarandosi astemio. Poi, con un movimento di mano, materializzò sul tavolo un boccale di birra fluorescente che trangugiò in un istante salutandomi con un rutto che sembrava un richiamo per cormorani.

Per farla breve, si era innamorato della mia vicina di casa, tale Whelly, dal seno prosperoso e dal fondoschiena che sembrava ricamato nel vento. Mi chiese dei consigli in materia amorosa e altre cose, a cui risposi velocemente e serenamente:

-Guardi, per consigliare qualcosa a Lei, dottor Satana, dovrei proprio saperne una in più del diavolo! Ah Ah Ah... e...-, mi bloccai quando vidi nel suo sguardo un irresistibile pulsione di carbonizzarmi, aiutata dal fatto che nel frattempo aveva preso le sembianze di un grosso pinguino dall'aria minacciosa e dai lineamenti simili a quelli di Claudio Lippi. Decisi di assecondarlo come si asseconda un orso bruno che ti chiede un accendino. Cominciai ad inventarmi gli ipotetici "punti deboli" di Whelly, che egli doveva sfruttare. Anzi, gli preparai un intero dossier, che ora vi propongo:


Dossier su Whelly Smithson, mia vicina di casa:


1. La ragazza in questione è ghiotta di ghiande, perciò sfruttare il tal fatto spargendo una scia di tali frutti al di fuori della di lei abitazione, dirigendo la preda verso l'obiettivo premeditato;

2. La signorina Smithson ha l'aria di essere sportiva, per cui, sfruttare ogni momento utile per farsi vedere da lei in tuta da ginnastica nel mentre di una corsa, di un piccolo esercizio o di una battuta di caccia al furetto (*);

3. La ragazza sembra essere molto religiosa. Di fede cattolica. E' quindi indicato a lei, dottor Satana, NON rilevare la sua identità, la quale potrebbe rallentare -o interrompere sul nascere- il rapporto con la sua preda.


Questo il mio dossier, tre semplicissimi punti. Semplici da seguire. Lucifero ne fu felice, seriamente, e fece per andarsene. Prima però:

-Scusi, signor Diavolo, ma... per caso ha scorreggiato?-

-Che domande, mortale! Certo che no!-

-E questa puzza da zolfo che è?-, chiesi io, incurante del pericolo come un tampax di Moira Orfei.

-Io puzzo da zolfo, cretinetti! Lo sanno tutti. Beh, ora vado. Che dio la benedica, ammesso che abbia voglia di fare almeno quello, quello sfaticato. Addio.-

E se ne ando, senza che sapessi cosa avesse voluto dire. Presi il sonno a testa in sù, quella notte, sognando un diavoletto che mi faceva il 740 e scoreggiava tintura da capelli fuori moda.

(*) La caccia al furetto fu inventata in California dagli aztechi del nord in piena rivoluzione amatriciana, come passatempo tra una rivolta e l'altra. Consiste nell'imbottire dei furetti di cocaina purissima, tenendoli chiusi in una gabbia minuscola, e poi farli uscire velocemente, favorendo loro lo scatto. A quel punto si cerca di colpire gli animaletti con dei chiodi. Chi ne colpisce di più, viene inserito nella gabbia al posto dei furetti. Perché se lo merita: uccidere animali per divertimento è disumano. Quella al furetto è l'unica caccia a favore delle bestie o, parafrasando Winston Churchill "un'attività inutile quanto la mungitura di tori."

lunedì 20 agosto 2007

Ratzinger on holyday

L’arcangelo Gabriele bussò alla porta di San Pietro con fare garbato, nel farlo la sua aureola non si mosse nemmeno. “Il papa va in vacanza, signore” disse il pennuto al superiore con fare moscio. Pietro reagì sbattendo la sua stilografica autografata da Dio nel muro macchiandolo di inchiostro che subito, accompagnato da una canto gregoriano misterioso, scomparve nel vuoto lasciando la superficie intonsa. “E se ne va in montagna ancora?”, chiese il vecchio scuotendo le sue leggendarie chiavi, “la gente muore di fame, non trova lavoro, guerre, morte e distruzione e quello che va in montagna ad ascoltarsi Mozart e a fare la “vacanza intelletuale” che Navarro-Vals ha descritto su "la Republica"?
Gesù entrò nell’ufficio spegnendo la sigaretta in un posacenere che creò all’istante e commentando il fatto tirando in ballo la vecchiaia del Santo Padre, “è troppo vecchio, si stanca facilmente, è accacciato.”
“Gesù, detto fra me e te: CHISSENE!”, commentò gridando come il loro antagonista caprino Pietro con l’aureola che gli girava in testa e faceva fumo. “E poi a me Mozart non piace: lo trovo kitsch”, aggiunse serio Gabriele rollando uno spino, “meglio i Grateful Dead!”
I tre proseguivano gaii la tenzone ognuno con le proprie convinzioni, cercando di trovare una soluzione che potesse risolvere la questione; a questo punto l’unica idea sana risultò essere chiedere udienza dal principale e supplicare un miracolino per spostare Benedetto XVI dalle lande montane di Roma.


Comunicato Interno Paradiso settore K-1
E’ dovere del CdA della Paradiso S.p.A. reagire ed intervenire alla notizia, giunta da fonti Vaticane ufficiali, delle imminenti ferie estive prese senza contattare precedentemente la dirigenza da colui che si presenta come il “Rappresentante di Dio sulla Terra”. Premettendo che nessuno mai ha affidato a nessuno – se non al dott. Gesù Cristo- questo incarico, ritengo sconsiderata la sete di riposo manifestata dal dipendente Joseph Ratzinger in una situazione mondiale a dir poco preocuppante.
Prima risolva le beghe interne alla Santa Sede, epuri dalla Chiesa i preti condannati per pedofilia, aiuti i bisognosi, cominci a trattare come essere umani gli omossessuali e poi –solamente poi- goda delle sue, a quel punto, meritate ferie.
La presente missiva purtroppo non giungerà all’interessato poiché il nostro ufficio postale –come voi tutti ben sapete- era situato nel Limbo che il Nostro ha solertemente abolito, mandando in cassa integrazione migliaia di nostri dipendenti che ivi vi lavoravano e scatenando l’indignazione del nostro Santissimo Sindacato che domani organizzerà una grande manifestazione nel quarto anello della nostra Sede a cui siete tutti invitati.
Teniamo duro, ragazzi, morto un papa se ne fa un altro e la Direzione tutta, cordialmente, tifa per il Venturo.

“Poco cambia, ragazzi. Quello rimane comunque a grattarsi in alta quota,” constatò frustrato San Pietro al pennuto Arcangelo, “qui c’è solo una persona che ci può aiutare, ma è da molto tempo che nessuno di noi lo incontra.” Lo sguardo di Gabriele cercò di decifrare le intenzioni del Santo barbuto, poi lo vide incamminarsi verso una stanzino, aprire una porta e scovare una porta arruginita di un qualcosa di simile ad un ascensore.

“Vieni Gabri, si scende all’inferno!”, le parole di Pietro resero il pennuto nervoso, quasi fosse stato costretto a condividere una sottiletta con Maurizio Costanzo a digiuno da due settimane, ma tanté, i due ci salirono, e pigiarono l’unico pulsante disponibile: Inferno, a cui un qualche simpaticone aveva aggiunto la parola "Mediaset".

domenica 19 agosto 2007

Karl Rove mi ha offerto la cena. Sapeva da Mickey Mouse sott'olio

La situzione in Iraq è talmente grave che i civili diventano kamikaze per risparmiare tempo.

Intanto, i neo-con continuano a delirare di "armi di distruzioni di massa" fanromaticamente in mano al regime. Buone notizie per loro: è stato ritrovato a Baghdad un perizoma appartenente a don Gianni Baget Bozzo.

L'Iran nel frattempo diventa l'amante segreto di gran parte della popolazione, che vede in esso un popolo liberatore e resistente. E, no, non c'è nulla da ridere in questo.
(Adolph Hitler riabilitato da Fassino: "faceva dei barbecue niente male".)

Nel frattempo Bush scende in picchiata nei sondaggi, anche se mantiene il consenso di quelli che si fanno esplodere la testa nel water usando dinamite e poi danno la colpa al gatto ed alle sue devianze sessuali, che in America sono qualche milione.

"Una guerra in nome di Dio": così Bush presentò l'invasione illegale dell'Iraq al mondo. Sono felice: mi sono perso le crociate e le guerre mondiali. Ora me le becco tutte in una sola volta!

Esplosioni su esplosioni, continua la vita in Iraq. O era Montecitorio?

Un enorme grazie a Silvio Berlusconi per averci accompagnato con grazia presso il baratro. Un uomo geniale: credeva che conquistando l'Iraq si prendessero tre carrarmatini a giro. Quanto a Bossi, convincerlo a scendere in guerra fu un gioco da ragazzi: "Umberto, sono negri. E pure musulmani."
Bossi nel frattempo ha sconfitto l'ictus. L'operazione chirurgica non ha avuto il consenso dell'ONU.

Anno 2010. E' bello l'Iraq! Sembra la Luna, o Salsomaggiore ad ottobre. I resistenti hanno vinto, gli invasori se ne sono andati portandosi dietro quintali di sabbia che useranno per riempire migliaia di clessidre che useranno per sapere quanto tempo manca perché vadano affanculo. Ringo Bon Laups, il premier iraqueno ad interim, ha dichiarato lo Stato d'emergenze nazionale. Un fatto strano, se si pensa che è stato assassinato due mesi fa. Dopo la scioccante uscita di campo del 2007, lo stratega bushiano Karl Rove è ritornato in scena in Iraq. Ha aperto una boutique di diffamazioni.

Comunque ragazzi, questa guerra è stata uno spasso. Ora però scappo in Siria, non vorrei perdermi qualcosa!

La parabola del Billionaire

E fu così che il Salvatore arrivò in Sardegna per educare i pecorari alla legge di Dio. Giunto in un paese di costa, chiese a Giuda di portarlo a bere un drink; detto fatto, si trovarono presso la dimora di Flavio il Tappabuchi in compagnia di dozzine di squinzie che, adoranti verso il Messia, protraevano i loro seni verso il Cristo accompagnando i movimenti con versi orgasmatici che rendevano Giuda rigido come un'asse da croce. Flavio condusse il Figlio di Dio ed i suoi discepoli all'interno della sua locanda, un luogo che nei tempi aveva saputo dare nuovi e più profondi significati al termine pagano "kitsch". Fra lustri e vagine la discussione verté sul ruolo biblico della fica: Cristo diceva "ama il prossimo tuo come te stesso", Flavio sbavava pensando a quale ragazza pagare per farselo succhiare. All'improvviso, ma lentamente, giunse dal retro della locanda Lele il venditore, circondato da prostituterelle imploranti una comparsata, e, sedutosi vicino a Cristo, disse: "In verità ti dico che non importa che cosa ci fai con una ragazza, l'importante è guadagnarci", e subito cominciò a cospargere di champagne il suo bouquet di avvisi di garanzia. In lontananza Giuda limonava duro con una soubrette che morirà poco dopo in circostanze misteriose (trafitta al cuore da una statua ritraente un elefantino -la proboscide incredibilmente somigliante ad un fallo).
Dopo essere andato ad orinare nella toilette di platino del locale, Cristo esclamò:"Ora vi leggo la legge di Dio" e cominciò ad elencare i comandamenti. Arrivato a "non desiderare la donna d'altri" venne spazzato fuori dal locale da uno tsunami di risate, offese e pernacchie effusive, finendo accanto al cestino pieno di confezioni vuote di vaselina.
Ma Gesù era buono, era il figlio di Dio e perdonò chi l'aveva gettato fuori come un Bruce Willis qualunque. Continuò la sua gita nell'isola rimorchiando toniche tedesche avezze allo squirting.

Flavio e Lele morirono di sifilide pochi anni dopo durante un'orgia gay.

sabato 18 agosto 2007

Erezione da Tiffany

Fa scalpore la notizia che dieci milioni di "padani" armati di forche siano pronti -a sentire Umberto Bossi- a partecipare allo sciopero fiscale indetto dal senatur e cordialmente tenuto d'acconto da Berlusconi (che, con le sue 64 società off-shore alle Bahamas, di evasione fiscale ne sa). Fa scalpore perché da dei leghisti con la nerchia perennemente in erezione, ci si aspettava di più.
Ad esempio, questo:

Boicotaggio di tutte le cose rosse: basta con accessori pittati alla moda comunista! Da oggi solo vestiario e utensili vari neri o verdi -al massimo marroni-: evviva gli alberi e la natura tutta, la vegetazione! Abbasso le rose rosse che, non a caso, vengono vendute da ambulanti emigrati che nel tempo libero ci stuprano le figlie.

Musica: Bob Marley, Hendrix e Bjork, essendo foresti senza permesso di lavoro non devono infettare gli innocenti apparati acustici dei nostri figli. Ben vengano Gigi D'alessio -sebbene terrone- e gli 883 capitanati da Max Pezzali, la cui pelata è bramata da orde di naziskin italioti.

Musulmani-ottomani: terroristi jihadisti, tremate! Le nuove froze padane stanno arrivando ornate da suggestive camicie verdi e col crocefisso in vista, poiché mandati da Dio! Prime gesta dei nostri: costringere al bagno nel Po tutti i punkabbestia settentrionali, dopo essere stati immersi per qualche ora nel mosto del Cabernet friulano, la cui essenza di piscio di topo li possa ravvedere dal bramare la dittatura stalinista e la cui consistenza li possa fare astenere dal pensare, perdio!

Prostitute a casa! (nostra) girando per la città le mignotte ci distraggono dalle nostre ronde di servizio notturne e causano distrazioni dai normali pestaggi di servizio. Rinchiudiamole orsù! Mettiamole in delle case dove si possano far maschiamente possedere da noi celoduristi sempre pronti alla figa.

Infine, sempre e comunque: viva Pertini! Altro che Napolitano!

(Se Pertini fosse vivo piscierebbe addosso ai neo-fascisti, ma questo poco importa, NdA.)

venerdì 17 agosto 2007

Latina, ragazza morta, poi viva e poi chissà che cosa (favola)

Latina era una ragazza come tante altre, solita a divertirsi e parlare, ma aveva un problema: non aveva mai chiuso gli occhi in vita sua. Le sue palpebre sembravano d’acciaio, non si serravano, da qui il suo caratteristico sguardo a gufo che tanti sfottò aveva generato tra i suoi amici. “Ehi, faccia da piccione, che guardi?” le gridavano i cari ferendola come una balena malata. La sua famiglia d’altronde non poteva consolarla, essendo stata interamente decimata in un attentato degli separatisti sanmarinensi. (Essi volevano l’indipendenza di San Marino dall’Italia: non particolarmente informati, finirono tutti in manicomio a sbucciare patate sfruttando il lato oscuro del pensiero dei panda.) Trainandosi addosso questo ostico e ottico problema, Latina si viveva la vita male quanto un Fabrizio Corona senza mutande griffate, perciò decise di suicidarsi. “Al diavolo la vita!”, gridò al suo pettirosso (che l’ascoltava fumando la pipa, hobby contratto a Londra, in visita alla cocorita di Tony Blair), “ora m’amazzo”. E così fece, solo che si dimenticò di farlo. Poco male, distratta com’era. Sola, abbandonata e depressa come Maria Ripa di Meana se ne andò dalla Zia Olgua, esperta in pratiche magiche e salumeria, che le consiglio il “beverone del Diavolo”, veleno in voga nei castelli medievali appena fuori Sydney. Preparò la pozione in questione spremendo alcuni di quei frutti che crescevano solo nel giardino della vegliarda: banane rancide, melanzane oblique, bacche adese al loro sentirsi scrofa, fragole fucsia dipinte di pera; amalgamò il tutto finché dal calderone spuntò un enorme coltello con cui la zia Olgua le tagliò le vene per lungo e per largo, solcando i di lei polsi come un servo della gleba perverso avrebbe fatto con un orto. Morì in pochi secondi pensando a Malgulm, il suo primo amore, morto per raffreddore polare, con il cuore gelato e il culo innevato. Se ne andò sorridendo; sua zia non lo accettò e la fece resuscitare con l”anti-beverone del diavolo” che la rese ripimpante come un Keith Richards cosparso di groupies. Latina s’arrabbiò molto per essere ritornata in vita e con gli occhi ermeticamente aperti (che vuol dire?) uccise la zia usandola come materiale per impagliamento del suo canarino Jerry, la cui smorfia di dolore dopo il trattamento avrebbe turbato anche Ghandi straffato d'ero.
La chiusa prevede la zia morta, Latina viva e vegeta e un leone ghepardato che se la pappa portandosela via, anche perché aveva rotto le palle, ‘sta cazzo di Latina.

I futuri scoop di "Libero"

Prodi tradisce la moglie Flavia con il Pony Billy;
Rutelli si sciaqua la bocca con lo sperma;
Beppe Grillo avvistato mentre inquina il nostro pianeta scoreggiando duro;
Padoa-Schioppa fotografato mentre dissoterra Marylin per arginare la sua libido;
Santoro fa sesso con una donna chiamandola “Mao”;
Ratzinger tocca un bambino e questo si illumina (poi però lo denuncia);
In Iraq è tutto ok;
Benito Mussolini non era fascista: i suoi amici però sì;
Matteotti assasinato: l’ennesima montatura sinistrorsa;
La misteriosa aureola di Berlusconi e perché lui è santo;
Il Sismi non esiste (di Renato Farina);
“Mani Pulite”, la vera storia: perché il mio padrone si arrabbia quando lo indagano;
Prodi passa il ferragosto spalmando Bertinotti di senape e leccando il tutto;
Il diavolo vota a favore dei CUS (ex DICO, ex PACS).

Se fosse un telegiornale, "Libero" sarebbe provvisto di registrate registrate. Vittorio Feltri è un giornalista indipendente. E Paris Hilton è astemia. Quest’inverno Feltri descrisse i motivi del rispetto che nutre per Mussolini: letto quell’articolo mi sono sentito in dovere di lavarmi le ascelle.
Se fosse per il quotidiano in questione, nessuno saprebbe nulla della guerra in Iraq, il che è male: MAI rubare il lavoro al Tg4.
Per il Cavaliere, Feltri è ciò che è per un water uno scopettino. Serve a ripulire le superfici dalle feci e –c’è da dire- in questo Vittorio è un maestro.