mercoledì 23 maggio 2007

Il manuale del buon cittadino

La morale in Italia non esiste più, o meglio, esiste ma è troppo occupata a violentare vecchiette per partecipare alla nostra vita, così ci ritroviamo cosparsi di idiozia mediatica, senza vie di scampo. Braccati come i tonni. Per queste balorde ragioni, ho deciso di pubblicare il manuale del buon cittadino, sperando che vi piaccia e vi serva. Ma, per favore, smettetela di violentare vecchiette, almeno per un attimo, sù!

Regola 1: "Dio esiste?" non è una domanda saggia, tanto vale rispondere ruttando, per il peso effettivo che una risposta può dare a tale questione. O meglio, Dio c'è, esiste, solo che è passato a Scientology, tutto qui. O forse sta violentando vecchiette, non lo so.

Regola 2: L'ambiente è importante, va rispettato, perciò mangiate almeno un tagliaboschi ala settimana, salverete un ettaro di alberi. Inoltre smettete di infilare banane nelle marmitte delle auto, a nessuno interessa addolcire lo smog!

Regola 3: Il "diverso" è uguale a noi, non dobbiamo averne paura, perciò giù i manganelli e fuori i fiori! Op! Saltellate sul tappetto elastico della vostra xenofobia decaduta! Op! Op! Op!

Regola 4: nulla ha senso (e non lo dico per giustificare ciò che scrivo), per cui non perdete tempo in alambicchi postmoderni, pensate alla figa, che tanto si finisce sempre lì.

Regola 5: rubare è brutto, a meno che poi la refurtiva non vada poi a me. Mi trovate ad Arcore, c'ho una casa grande grande grande.

Regola 6: la mafia è cattiva, non aiutatela: ad esempio, non comprate MAI calzature di cemento; non comprate MAI vestiti gessati; non ospitate MAI boss mafiosi in casa per due anni spacciandoli come stallieri; non calpestate le aiuole (sotto di esse potrebbe esserci qualcuno che ha sgarrato.)

Regola 7: non cagate sugli altari delle Chiese, anche se non è reato e sembra una cosa buffa, perché poi lo spirito santo deve pulire ed è costretto a prendersi una filippina in nero che, diciamolo, non è molto coerente come cosa.

Regola 8: non uccidete. Perché uccidere una persona, se hanno inventato Buona Domenica apposta? Imbeccili! (Regola 8/a: non uccidete e macellate Maurizio Costanzo. Lo so, anch'io ho fame, ma non si fa.)

Regola 9: non masturbatevi. No, tranquilli, stavo scherzando, però pulite lo schermo del PC, che è uno schifo!

Regola 10: non esistono regole per diventare bravi cittadini, basta solo un po' d'inventiva, un frullatore ed un traffico avviato di organi umani. It's easy.

martedì 22 maggio 2007

Un giorno...

Un giorno il Parlamento sparirà, al suo posto ci fa faranno un cinema a luci rosse.
Poi i vari partiti si scioglieranno, e si uniranno tutti ne LA GRANDE PALUDE.
Poi Roma smettera di contenere Città del Vaticano, ma ne sarà contenuta, come Dio (o meglio, Bagnasco) vuole.
Inoltre i preti si potranno sposare, ma solo con i monaci tibetani, con i quali non potranno comunque avere una vita sessuale, a meno che i secondi non abbiano ancora spento diciotto candeline.
Dopo, il caldo conquisterà il pianeta, l'acqua sparirà e il petrolio pure: rimaranno solo le teste di cazzo, che però, udite udite, non sono commestibili e neanche detraibili dalle tasse.
Inoltre, Arcore diverrà città di pellegrinaggio al pari di Fatima e Lourdes, anzi, permettetemi, forse anche di più.
Poi la mafia dirrà che la mafia non esiste e nessuno si alzerà ad ergersi kamikaze.
Poi le guerre diventeranno quotidiane, monotone, fatte dai robot contro i morti per fame.
In seguito l'AIDS non solo non sarà sconfitta, ma presenterà anche un'edizione di
Sanremo.
Poi la CIA venderà gli Stati Uniti all'Arabia Saudita.
Infine tutte le religioni del mondo scompariranno per lasciare spazio a la religione universale: l'integralismo. Non importa a che dio tu creda, l'importante è avere paura e provare odio.

Dopo tutto questo, Dio scenderà sulla terra: ci guarderà. Ci fisserà, si guarderà attorno. Poi ci manderà a fanculo e rivorrà la caparra indietro.
Come minimo.

mercoledì 16 maggio 2007

Tizio e Morto (giallo semitragico)

Corri corri e corri si ritrovò nei pressi di una salitina che suonava come un accenno di fastidio nella sua tranquilla passeggiata. Il suo monociclo quasi si ruppe nella manovra, e questo diede grande sorpresa a lui, rinchiuso in macchina. Poco dopo notò nel cielo che la luna si stava sciogliendo rilasciando goccioloni lunari nelle montagne innevate assediate da grossi turisti tedeschi psicotici. Questo causò una grossa epidemia di meningite anale che costrinse a letto non pochi delegati dell'ONU, in visita ufficiale nella località, famosa per i suoi bordelli e i suoi topi educati. Erano talmente educati da non rubare il formaggio: gestivano un allevamento di vacche, le mungevano, prendevano il latte e ci facevano il formaggio. C'è qualcosa di più squallido di un topo che munge una vacca? Forse una vacca che munge un topo. Il formaggio di topo sa da wurstel ma nessuno lo dice, sennò finiremmo col saper come vengono fatti i wurstel, e cosa fa Sircarna nel tempo libero. Il terreno gemeva sotto i pneumatici di Tizio, come una modella asiatica alle prese con un cilicio, e tutto ciò rendeva arduo il respirare e tutto il resto. La radio trasmetteva un pezzo folk-metal, un riarraggiamento di Faccetta nerasuonato da violinisti ninfomani iscritti a forza all'Opus Dei. La melodia rimbalzava tra il ferro della carrozzeria come lo scroto di un settantenne con mutande larghe mentre fa jogging. Tutto ciò, ilaramente, ricordava a Tizio Piero Fassino, che è d'altronde l'autore della canzone. Nei lati della stradina, puttane 3X2 imploravano ai clienti una deflorazione e minacciavano chi tra loro rifiutava di amputar loro il pene. O di dirlo al parrocchiano. Don Gaudio, noto puttaniere, se ne fragava di tutto ciò: bestemmiava, si drogava, trombava. Ma non si preoccupava perché durante le suddette attività era solito recitare il Padre Nostro, che però risultava interroto da ansimi e mugolii. Dio apprezzava, tuttavia.

Tutto ciò che cercava di far riaffiorare dal pozzo delle sue sinapsi rieccheggiava nel vuoto cosmico della sua capa. Si sentiva inutile come una gallina mammifera e continuava a guardarsi attorno. Un giorno avrebbe capito che farsene di tutto quel cotone metalizzato che aveva comprato ad una fiera di organi umani: il suo portabagagli era oberato di reni, polmoni, cuori e midollo umano, il che preoccupava Tizio, più che altro per l’odore. Doveva fare una consegna in un paesino lì vicino, non si ricordava il nome, e sperava di farcela entro notte. O almeno, sperava di riuscire a digerire quella pastasciutta-incudine che aveva mangiato all’autogrill di Città del Vaticano. Decise di infilare una cassetta nello stereo della sua macchina, per evitare di doversi ascoltare respirare: odiava farlo. Diceva: “se mi deve venire un enfisema, che almeno sia una sorpresa!” Per lui era una regola seria, ma d’altronde le regole son diverse per tutti, sennò delinquere non sarebbe così divertente. La strada accarezzava i pneumatici col fascino di una troia cieca che ti accarezza il naso e si lamenta delle tue dimensioni. Il fucile giaceva carico di piombo e odio nel sedile del passeggero; il passeggero giaceva carico di piombo e spalmato di plasma nei sedili posteriori: sembrava dormisse, e non voleva svegliarlo (d’altronde era morto).
D’un tratto, inaspettato come un rutto di una lepre, i fari del suo ferro gommato intercettarono un cartello stradale bianco, cartarifrangente: una sola parola scritta dio solo sa come, forse. Farlano.
“Sono arrivato”, penso Tizio. Poi spostò il cadavere che gli tangeva le chiappe e lo utilizzò come pupazzo per una gustosa gag che teneva nel suo forno celebrale da un po’.
Prese un braccio senza vita dello stronzo lì dietro, lo alzò e, con voce distrota disse: “quanto manca?”
“Poco, Morto, poco”, rispose Tizio ridacchiando ienamente. Non che si chiamasse Morto, o magari anche sì, ma comunque che quell’omino non stesse bene era un dato di fatto. Il cervello di solito è dentro la testa, non sulle caviglie, giusto?
A questo punto, tutta l’aria contenuta da tutte le quattro gomme dell’auto di Tizio decise di soffiare fuori in un istante. Poco più in là, sulla destra, un albero sembrava aspettare di diventare la sua fine corsa da un bel po’. Tizio morì sul colpo, questo è ovvio, però Morto, il cadavere sdraiato dietro si risvegliò. Si rifece una vita. Ora la chiamano Britney Spears.

lunedì 14 maggio 2007

Family Gay (V. M. 18, così dicono, almeno...)

Grande successo del family day: era dai tempi dell'inquisizione che non si vedeva nulla del genere. Il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi critica e attacca il Manifesto per una vignetta di Vauro sullo scandalo dei preti pedofili, ricevendo il plauso dei vescovi che sono arrivati pure a togliere le mani da dei bambini per applaudirlo.
Nel frattempo il noto satanico Mika, popstar omosessuale, impazza nelle charts di tutt'Europa con il suo album d'esordio, dal titolo Sodomizing guys reading Avvenire. Mi ha stupito la carica eversiva della manifestazione: "sarà una festa", promisero gli organizzatori, cercando di allontanare le critiche di una mossa meramente politica. "Sarà una festa": anche un impicaggione può esserlo, caro vescovo, ma non per questo può essere esente da critiche. Ottimo il revival organizzato dal Vaticano in un palco secondario in cui un sedicente Giordano Bruno veniva bruciato vivo solo perché gay. Dietro a lui, Giovanna D'Arco si tocca guardando una scena lesbo. Verrà seguitamente lapidata. La giornata di festa omofobica si è conclusa con il rogo di tutti i mappamondi della Capitale, colpevoli di recare messaggi blasfemi e "terroristici", per esempio, che la terra sia tonda E NON al centro dell'universo. Critiche per l'idea, poi abortita, di riempire le acquasantiere della capitale di vaselina. Usata. La D&G bandita dagli sponsor del Family Day. Censurato all'ultimo momento lo sketch che ricostruiva il calvario di Cristo (interpretato da Lino Banfi), in cui si vedeva Giuda tentare di limonare il Messia con indosso una T-shirt di Che Guevara. "Troppo rispettoso dei froci", la motivazione degli organizzatori, "se Giuda era gay, allora lo si doveva far stare con Satana". Un'ultima scena di colore. Tutte le personalità del mondo della Chiesa presenti alla manifestazione sono andate via prima della chiusura: dovevano spalmarsi la cremina anti-sifilide.

domenica 13 maggio 2007

Felininiano

A proposito, avete mai notato che i gatti devono ancora rendersi conto che la loro vita è molto più tranquilla di quel che credono? Li accudiamo, diamo loro un tetto, cibo, acqua, calore e coccole. E loro continuano a camminare sospetti, fiutando un improbabile pericolo, come se tra il comodino e il divano si nascondesse un feroce predatore ghiotto di felini. I gatti hanno sette vite ma se le vivono tutte di merda.
Per questo li mangio.

mercoledì 9 maggio 2007

Il calvario di Pippi Calzelunghe

Stavo dipingendo Cuba nel riflesso dei miei pensieri, quando una voce grottesca mi infarcì la mente:

-Tutta l’arte è completamente inutile-, disse Qualcosa citando Oscar Wilde.
-Inutile tua sorella.-
-Wilde è morto. Non è un buon segno.-
-Anche Socrate è morto.-
-Ma lui si è suicidato con onore.-
-Anche Aristotele è morto. Ed era rosso di capelli.-
-Se lo meritava. Mai avere i capelli rossi. Se non si ha la pelle blu.-
-Insomma va tutto a rotoli. Rimango solo io.-
-Tutto va a rotoli e la gente ride.
-Per questo ride. Perché sta andando a rotoli. Dev’essere divertente farlo.-
-Ti piaccio stasera?-
-Sei molto nerd pervertito. Mi piaci.-
-Anche Gesù era un nerd pervertito. E l’hanno crocifisso. Brutta storia.-
-L’hanno crocifisso per via dei capelli rossi. Insieme ad Aristotele e Pippi Calzelunghe.-
-“Chi volete che salvi, Gesù, Barabba o Pippi?”-
-Barabba si salvò. Grazie all’avvocato Taormina e la ex-Cirielli.-
-Si vedrà in cassazione. Anche se sono passati millenovecentosettantaquattro anni. Mi sa che scatta la precrizione.
-Pippi Calzelunghe l'hanno invece scuoiata viva. I buddisti in realtà credono a lei.-
-Budda è morto di colesterolo. E il colesterolo è l'animale sacro del Nepal, ora.

All’improvviso mi risvegliai con in bocca l’amaro aroma della mia vita, contemplando la finestra sorniona e seria, forse perché ignorava il fatto di essere finestra. Però lei almeno non ha i capelli rossi, dissi graffiando i miei pensieri sul muro.

Dr. House ci spiega come morire di peste in una settimana

Era un giorno di sole che sembrava non decollare, diciamo, con un sole moderato che si sapeva sarebbe ben presto passato alla concorrenza nuvolosa. Mai fidarsi del sole: è da miliardi di anni che ci illumina, e lo fa gratis. Ci nasconde sicuramente qualcosa.

(Mi immagino Dio alle poste a pagare la bolletta solare:
-Mio dio, ma è un salasso! Fanculo, alla prossima volta metto due tre candeline e fanculo anche la luce.)

L’infermiere mi disse che le mie condizioni erano peggiorate drammaticamente, come se avessi investito le azioni della mia vita in bot Cirio, e che c’era ormai poco da fare.
Silenzio.
Silenzio.
Un ululato di uno scarafaggio che scoreggia e se ne va.
Poi:
INFERMIERE: Lei crede in Dio, signore?
IO: Quello di Dio è un mito tenuto in vita dall’industria delle bestemmie.
INFERMIERE: Per non parlare di quella delle ostie.
IO: Lei è una persona spregevole.
INFERMIERE: Se non lo fossi, starei qui a parlare di dio con un cretino?

Il sole sbadigliò alcuni raggi illusori, poi si sciolse sui tetti delle case. Lo raccolsi a tarda sera, solo ed abbandonato sul ciglio di una strada, che chiedeva l’elemosina bruciando i passanti.

(Il mondo è popolato di passanti. Tutti passano, si muovono, mai che qualcuno si fermi a pensare a dove cazzo sta andando. E perché lo sta facendo. Se glielo si chiede ti rispondono urlando il loro nulla celebrale. E’ questo il problema; o forse il vero problema sono le persone che si scaccolano citando Rimbaud, non lo so.)

martedì 8 maggio 2007

Le allegre stragi made in U.S.A. Presto in Italia!!!

"Spesso mi succede di mangiare farfalle, ma questo non mi rende esausto nell'espletare la mia idiozia", disse Wilgong tappandosi le orecchie per non sentire le lamentele del suo avvocato dalmata. "Certo è che se mi incazzo giocando la playstation, poi vado a fare una strage. E' quello che ho imparato dalla vita." Il vociare in sala crebbe come dopo un rutto di Adriano Panatta. "E' stato solo un maledettissimo errore. Ne ho ucciso solo uno. E un ferito. Posso scordarmi di passare al secondo livello, maledizione. Eppure prego ogniddì nostro Signore, non capisco come mi possa essere andata male." Ora le grida di scherno dei presenti nel Tribunale si fecero baroccheggianti, umide di odio sudato da meningi in lutto.
O qualcosa del genere.
"I ragazzi non dovrebbero essere liberi di comprarsi armi", disse lo sceriffo Jenk accarezzando un bambino ed il suo baby bazooka. Il suo vice cercò di contraddirlo con qualche argomento texano, ma venne freddato da un colpo partito da un biberon ultima generazione con sparalaser incorporato.
"Lei è colpevole" disse il giudice, "ha fatto una strage. E nemmeno troppo bene, a dir la verità. Per questo la incarcero, se ne vada un po' al fresco, ripassi a settembre. Del 2030."
Una risata di scherno pettinò la folla della sala, gremita di gente vogliosa di vedere l'ultimo condannato dell'ultimo casetto di ultima strage dell'ultima arma venduta all'ultimo ragazzino idiota. Sperando sia l'ultima.
"Nel frattempo", disse Jean al suo figloletto di sette anni, "eccoti un Revolver per quando vai a scuola. Non vorrai mica andare in giro armato con tutta 'sta gentaglia che gira, no?"
Il figlio s'illuminò. Pensò a chi odiava. A chi gli faceva male. Un Sorrisino strano.
Ad libitum.

Fuori dall'aula del tribunale ebbe successo il banchetto che vendeva pistole ad acqua. Non fanno male, lo so, a meno che non le si usi in Biafra. Sennò non c'è nemmeno gusto.

domenica 6 maggio 2007

Come ti riabilito chiunque (in cinque semplici lezioni)

LEZIONE 1
Mussolini. “Chi era il Duce? Un italiano patriottico, anticomunista. Perché non tollerava le voci contro? Perché facevano un uso criminoso dei mezzi di comunicazione, che, si sa, sono tutte in mano a leninisti occulti. Che cos’è questo antifascismo se non una forma subdola e truccata di nuovo brigatismo? Perché Mussolini non poteva mettere alla gogna i suoi nemici (e presunti tali)? Lo faceva nel nome dell’Italia che, ricordiamo, usciva dal pericolo del “biennio rosso”. Insomma, basta, il fascismo in realtà non c’è nemmeno stato: è solo una montatura, per insudiciare il glorioso nome della destra nazionalista. A noi!”

LEZIONE 2
Craxi. “Rubare è un peccato? Oppure un reato? Entrambe le cose, signore e signori, quindi nessun uomo di governo oserebbe mai farlo. Ne andrebbe della sua carriera! Craxi ha rubato? Certo che no, ha dimenticato di fare alcune fatture e di firmare un paio di documenti. E non parliamo di conti all’estero, quelle sono invenzioni dei magistrati. A tuttora, oltre che chili e chili di prove, non vi sono prove dei reati che vengono contestati a Bettino. E’ morto da esule, da eroe politico, sognando un’idea di socialismo serena chiara e lontana. Lo rimpiangeremo, il posto d’onore nel più grande Pantheon del mondo non basterà a ricordarlo. E non basterà un camion di sterco per ricordarlo giustamente."

LEZIONE3
Andreotti. “Ha governato il paese per decenni, e ora lo vogliamo criminalizzare: chi non è sceso a patti con la mafia? E farlo è poi così grave? Andiamo, i mafiosi non sono neri, quindi mica son pericolosi. Hanno solo ideato un nuovo sistema di governo che si basa sulla droga e la polvere da sparo. Ma almeno sono italiani, mica rubano lavoro a noi! La mafia poi ora non uccide nemmeno più, ciò vuol dire che non esiste, e quindi come potrebbe Andreotti aver avuto rapporti con qualcosa che non esiste? Io ho avuto rapporti col Joker, il nemico di Batman: è un reato? No, perché non esiste. (Anche se Plattinette gli si avvicina molto.) Insomma, lasciamo le cose come stanno, sennò questo carico di coca grazie a chi lo smercio, grazie ai magistrati? Non credo proprio. La mafia serve, a chi se ne serve.”

LEZIONE 4
Moggi. “Ah ah ah, questa faccenda è assolutamente grottesca: Lucianone Moggi regolava, tramite accordi con arbitri e autorità varie, le partite della Juventus e non solo, riuscendo, causalmente, a vincere gli scudetti. E lo volete buttare in galera? Dico, siamo pazzi? Quell’uomo è un genio, andrebbe fatto Ministro della Giustizia (come se Mastella fosse tanto meglio, NdA). Invece lo puniamo, retrocediamo la gloriosa Juve in B e così non cogliamo l’importanza filosofica dell’operato del manager. Per vincere devi giocare sporco. Berlusconi docet. E così vogliamo punire quest’uomo? Ma dico, ora ha una rubrica settimanale su Libero, mi pare già abbastanza come pena da scontare: dover sorbirsi le putride boiate diffamatorio-eversive della premiata ditta Feltri-Farina (alias Bettulla, per gli amici del Sismi) è già troppo per chiunque, preferirei un'iniezione letale."

LEZIONE 5
Gelli. “Per riabilitare qualcuno bisogna prima che questo qualcuno abia fatto qualcosa di male, giusto? Beh, il Venerabile Licio Gelli è un eroe nazionale: Mazzini, Cavour e Gelli. Lui e il suo piano, vecchio ormai di molti anni, si rivelano giorno dopo giorno, spazzatura dopo spazzatura, sempre più moderni ed attuali. Insomma un genio, uno dei più grandi dai tempi di Adolph. Creare un regime illiberale in Italia: non è romantico? Non state piangendo? E’ un genio, aveva già previsto tutto, e lo stanno copiando in tutto e per tutto, sia a destra che a sinistra (che, come voleva il buon Licio, sono sempre più simili e dediti all’illegalità). Insomma, tutti i più grandi geni di questi cinquant’anni di storia italiana sono stati indagati dai magistrati sovietici che farciscono i tribunali. Nessuno ne parla. E’ uno scandalo, la montatura comunista continua silenziosa a mietere vittime innocenti, e noi ci lamentiamo se uno vuole distruggere la nostra democrazia? Ridicolo, davvero ridicolo."

Incubi e deliri post-risorgimentali

Ho avuto un periodo in cui le mie notti erano farcite di incubi: incubi durante i quali io:
ero un’avvenente modella bionda e formosa, chiusa in una cella con Califano strafatto di Viagra;
oppure una persona magnificamente intelligente, colta e illuminante, rinchiusa nello studio di Buona Domenica;
oppure una colomba bianca che tiene nel becco un ramoscello di ulivo ed entra nella Casa Bianca;
oppure una persona onesta, pulita, con le idee chiare, cordiale, diplomatica, con la fedina penale intonsa ed ERO DENTRO AL PARLAMENTO ITALIANO!!! A quel punto mi svegliavo sudato, accendevo un cero alla Madonna delle paturnie e tornavo a nanna.

(Non credo che dio esista. Se esistesse, avrebbe proprio sbagliato tutto. E non è certo da lui.)

Questi incubi poi finivano, mi svegliavo e nella mia testa avevo Strawberry Fields Forever cantata da un coro di alpini straffatti di Vov. Strawberry Fields Forever, la canzone dei Beatles, no? Quel gruppo rock che ha fatto successo vendendo arance ad Elvis Presley. No, dai, sono un gruppo titanico, ma poche persone conoscono i 5 fatti poco noti sui Beatles, che io ora, per completezza e affetto nei vostri confronti, vi andrò ad elencare:

a) avete presente la leggenda metropolitana che vuol Paul McCartney morto nel 1966? Non è inquietante il fatto che sia lo stesso anno in cui scrisse Yellow Submarine?;
b) per diventare miti, c’è un altissimo prezzo da pagare. Ad esempio, John Lennon s’è dovuto scopare Yoko Ono;
c) i Beatles si drogavano talmente tanto che quando Paul morì, si dimenticarono di dirglielo;
d) i Rolling Stones si drogavano così tanto da essere tuttora convinti di essere i Beatles. E Gino Paoli, sbronzo di rhum, crede di essere Drupi;
e) mi inquieta sapere che ci sono persone che conoscono McCartney solo tramite i Wings: sarebbe come se uno conoscesse Cicciolina solo come parlamentare.

La notte in cui persi la verginità stavo ascoltando i Beatles. Mi distrai. Puf. Non c’era più. Peccato perché penso si possa rivelare utile, specie alle feste di informatica.
Questi ragazzotti che hanno come perversione sessuale il pinguino di Linux: se lo sognano di notte che mostra loro la sua porta USB tutta bagnata, con il server di rete tutto slacciato che copre a malapena il suo hard disk turgido.

A proposito di Internet, avete dato un’occhiata alla pagina su Ratzinger di Wikipedia? Sorprendente. Non sapevo fosse ermafrodita.
Avete notato? Una volta parlare male del papa faceva paura per il timore di dio. Ora per quello di Andreotti.
A proposito, Andreotti: non dico sia vecchio, ma ha esordito nel partito dei Longobardi. No, davvero, ironizzare su Andreotti è pericoloso, può essere fatale. Un mio amico l’ha fatto molti anni fa. E’ rimasto sconvolto, te ne penti veramente. Com’è che si chiamava… ehm… ah sì!... Clemente Mastella.

Il matto ai piedi del buco (tragedia semiseria)

La luna cresceva come se fosse un pene in erezione nelle mani di Paris Hilton e sembrava volesse esplodere manco fosse Platinette. Il matto girava per il deserto: la sabbia era rosa e profumava di cammello. Tirò fuori la sua clessidra. Era ferma. Pensò che se fosse stato un aereo sarebbe potuto volar via da quel posto ameno o almeno scoparsi una hostess. E invece nisba, solo soletto come il neurone di Costantino vagava per la steppa alla ricerca di acqua. O magari un Long Island, quando, all’improvviso, vide un precipizio di fronte a sé. Non era lontano ma non ne riusciva a capire i dettagli, un po’ l’effetto che suscitano le tette di Pamela Anderson la prima volta che le si vede. Decise di avvicinarsi al soggetto sperando in una pozza d’acqua o un chessòio. Una volta giunto nei pressi del buco un pimpante fetore di merda docciò il suo corpo non trascurandone nemmeno i lobi delle orecchie. “Che cosa sarà?” si chiese il matto credendo di parlare con una duna: il dubbio stava lacerando la sottile stoffa delle sue certezze quando, poco dopo, vide un qualcosa d’interessante. C’erano dei peli tutto attorno alla voragine, e anche all’interno. Il dubbio diventava sempre più massiccio come sotto il costante effetto di grosse dosi di metadone. Senza alcun preavviso, una colonna di fumo sfiatò dal buco carbonizzandone in parte il contorno. Nell’atmosfera si era liberata una fraganza metanosa.

D’un tratto, una profonda vociona si riverberò nel vuoto sabbioso di quell’angolo di mondo: parole indecifrabili che restarono a danzare in un’eco spasmodica per alcuni secondi. La fronte del matto grondava sudore come una cascata per noci di cocco, poi colava per le scopracciglia, il naso, il mento, il collo, la pancia, i pettorali poco accenati, la zona lombare, l’ombelico, il pube e, giunto qui, ribalzava agli occhi da dove ricominciavano il ciclo. Ad libitum.

Disadratato in parte per il fenomeno cercò un briciolo di coraggio, ma era andato a cambiarsi i pantaloni perché s’era cagato addosso, e quindi restò fermo.
Dall’orizzonte davanti al matto s’alzò un’enorme testa. “D’accordo che sono matto, ma insomma!”, disse il matto guardando in faccia il sadico autore di questo testo, e stette a guardare cercando di autoconvincersi di essere in un night-club a guardare uno striptease. L’enorme testa misteriosa, destatasi dal suolo, s’illuminò all’aprirsi di due enormi occhi: occhi color ghiaccio, di una luce azzura tendente al varipinto. Quei due fari lo stavano puntando.

“Oh cazzo”, disse il matto cercando di trovare le parole migliori per un caso come quello ma fu tutto vano, le mammelle del suo cervello erano vuote del latte del suo favellare e quindi il matto cominciò a sbavare come se la ragazza dello striptease lo stesse portando nel suo appartamento. La bocca di quella testona s’aprì facendo risuonare parole di fuoco tra quelle valli spiaggiose: “SIEDITI, MORTALE, POICHE’ IO SONO DIO.”
“Dio dio? Ne è sicuro, signore? Proprio quel dio tipo” e poi procedette ad associare il suo nome a quello di un suino.
“OSI BESTEMMIARE IL MIO NOME DAVANTI A ME, MORTALE? SI? BEH, BRAVO ALMENO SEI SINCERO. COME SEI GIUNTO FIN QUI, FINO ALLA MIA DIMORA?”
“Guardi, come lei mi insegna, io sono un matto, quindi non lo so. Mi perdoni, ma ora avrei da fare” ed il matto fece per andarsene fumando la sua pipa invisibile.
DIO: Non andartene!!!
MATTO: Senta, Zeus, ho fretta.
DIO: Ma resta qui almeno per il cocktail.
In quella si accesero altri tre soli nel cielo che illuminarono stroboicamente quella fetta di pianeta. Dalle valli tutto attorno saltarono fuori tavoli, camerieri giganti e un panda a benzina verde che serviva daiquiri ghiacciato.

“Questi provinciali quando fan festa finiscono sempre nel kitsch…” sentenziò il matto e se ne andò, realizzando che la voragine era il buco del culo di dio.
Da quel giorno DIO si lasciò andare all’alcol. Salviamolo.

A.A.A. leader (serio) cercasi

C'è il rischio che la parola d'ordine della nuova sinistra sia "non demonizzare", dove per demonizzare s'intende il dire la verità sui politici. Soprattutto Berlusconi che, ricordiamo, ha una fedina penale al cui confronto il perizoma di Giuliano Ferrara è sterile. La voce poi che sarà nient'altro che Fausto Bertinotti il segretario del futruo partito fa gelare il sangue nelle vene. Nulla di meglio di un settantenne consumato dalle troppe ospitate da Porta a Porta?
Nulla di meglio di un presidentino della Camera logoro e talmente "distratto" dal tenerci dentro Previti, nonostante la condanna e l'interdizione dai pubblici uffici? In vista di questa nuova formazione tocca a me consigliare possibilie nuovi leader de sinistra. Vediamoli assieme:

CARDINAL BAGNASCO. Con la sua dottrina così gaiamente omofobica e medievale potrebbe portare il partito nell'olimpo della politica mondiale con lo storico rifiuto della guerra in Iraq "perché mandare soldati masculi da soli lontano dalle loro mogli potrebbe spingerli ad amarsi reciprocamente e, si sa, si parte dall'omossessualità e si finisce nell'incesto e nella pedofilia". O ancora peggio, si diventa cardinale.

VITTORIO SGARBI. Storica la trasmissione televisiva in cui diede della "capra" e della "fascista" ad Alessandra Mussolini. Resta il dubbio se per lui, fossero complimenti. SPONGEBOB. Con i suoi occhioni e il suo sorrisone non può che elargire serenità ed armonia, nonché uguaglianza, a tutti, senza differenza di religione o nazionalità. Peccato per la sua politica filo-CIA e per le sue idee anticquate sulla famiglia, che vorrebbe composta da sole persone fatte di spugna e di colori sgargianti. E per i suoi precedenti penali che lo vedono coinvolto in uno sfruttamento di dodicenni vietnamite alla prostituzione.

ENRICO MENTANA. E' di sinistra (così almeno dice). Lecca il culo al Padrone, cioè Mediaset cioè Berlusconi da quindici anni e lo sa fare meglio di D'Alema. E' giovane. E' talmente servile dall'essere odiato anche a destra. E' il candidato migliore, sicuramente l'unico in grado di coinciliare l'anima della sinistra a quella fascista. E' l'uomo della palude, nonostante le tonnellate di dopobarba che si rovescia addosso e che lo fanno assomigliare ad un grosso profumo per water. Potrebbe guidare l'Italia verso i DI.CO. modificando la legge e sancendo che due omossessuali si possono sposare, ma prima si devono suicidare guardando per sei ore di seguito il filmato porno di Paris Hilton. Senza vomitare.

FIDEL CASTRO. Sta morendo, forse no, forse è vivo e vegeto. In ogni caso è abbastanza vecchio e rincoglionito per accettare l'incarico e per portare in Italia il segreto del suo potere indiscusso: fare ubriacare tutti di Cuba Libre. Da mattina a sera. Ci caschereste anche voi.

SILVIO BERLUSCONI (TINTO PER L'OCCASIONE DI ROSSO). Qui siamo alla poesia. Destra e sinistra in mano allo stesso uomo. C'è qualcosa di meglio? A questo punto il dialogo sarà naturale e di pace. Berlusconi chiede, Berlusconi risponde. Già pronta anche la legge sul conflitto d'interessi firmata Berlusconi: " Art. 1: il conflitto d'interessi, per quanto mi riguarda non è male. Art. 2: ad ogni modo, fottetevi."

LA SALMA DI LENIN. Pare che i russi vogliano disfarsene, poco male, la diano a noi: la useremo come portavoce ufficiale e la sua preesenza porterà una ventata di novità e progresso stile anni venti che darà alla inistra italiana la forza giusta. Per scomparire.

mercoledì 2 maggio 2007

Piove sul Bagnasco

Ma dico io, come si permette uno a dire in diretta nazionale la verità su alcuni errori della Chiesa? Ma che il papa non è forse guidato da dio? Vorreste dirmi che si è sbagliato? Che la chiesa c'ha più interessi che segaioli? Che Iddio non guida le lingue di tutti i cardinali nelle loro quotidiane stronzate?

"E' terrorismo parlare male del papa e della Chiesa", dicono ora. No, è la democrazia: gli unici terroristi sono quelli che spacciano il terrorismo per il dire delle verità scomode. Il tackle reazionario che il Vaticano sta portando alle caviglie del nostro stato è da cartellino rosso. In nessun altro paese un uomo di chiesa oserebbe dire un quarto delle castronerie, degne delle peggiori minacce cosanostrane, che la CEI ed il Vaticano tutto ha sputato negli ultimi mesi a reti unificate.
"Non dire falsa testimonianza", dice un comandamento di Dio. Non vorrei vedere il nostro Signore quando scoprirà che la metà dei suoi rappresentanti sulla Terra lo sta prendendo per i sacri fondelli.
Se il nostro dio fosse Zeus, con tanti di lampi e fulmini, la Basilica di San Pietro sarebbe a quest'ora un cumulo di cenere.
Giusto giusto per concimare i gerani del mio terrazzino.

C'è qualcosa di peggio di turlipinare milioni di persone nel nome di dio (che, udite udite, non esiste nemmeno)? Forse si: di peggio c'è stuprare minorenni nel nome di Satana, ma non vorrei dare nuove idee a Bagnasco.
Aspettiamo con ansia nuove bolle papali: come il divieto di pisciare sugli alberi, di scaccolarsi, di scoreggiare durante la Messa, di mungere mucche minorenni e di masturbarsi. Anzi, quello c'è già, ma non ditelo a Ruini che gli viene una crisi mistica.

Il lato bieco della vicenda è la presa di posizione, da parte dei sindacati, a favore della Chiesa: come se qualcuno avesse aizzato la folla di Roma a dar fuoco al Vaticano! Invece si son dette sono delle verità. Che per loro sono bestemmie, nel buon nome Gesù, che è lì in fondo che si sta coprendo la faccia per la vergogna e si spaccia per suo cugino Fabio.

A questo punto, spero che un Paradiso, effettivamente esista: vedere stormi di "anticlericali" entrarvi e chiedersi: "ma i cardinal dove sono?", poi girarsi e vedere, ai cancelli dorati, affisso un cartello: VIETATO L'INGRESSO AI NON AUTORIZZATI (CARDINALI E SIMILI IN PRIMIS).

Sarebbe uno spasso. Anche se basterebbe che si levassero dai coglioni, NEL NOME DI DIO!!!
AMEN.
PROT.