domenica 11 marzo 2007

Le dimissioni di Dio

Ieri sera, lo Stato del Vaticano è stato scosso da una lettera infuocata e “infernale”, citando le parole del Cardinale Ruini. Una semplice raccomandata destinata a creare infinite polemiche e critiche. L’autore della missiva, il Nostro Signore, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico dopo un’eternità di onorato servizio. “Le ultime illazioni di Papa Benedetto XVI sulla natura del Cristianesimo”, si legge sulla lettera, “sono in totale disarmonia con i veri ed originali precetti della religione da me rappresentata. A questo punto invito il suddetto a rinunciare al proprio incarico e a delle pubbliche scuse alla mia divina persona ed ad i credenti tutti. Se questa condizione non dovesse essere accettata allora sarò costretto a lasciare l’incarico che ho sempre portato avanti con ultraterrena solerzia e capacità, ma che in quest’ultimo periodo, si ritrova ad essere reso impossibile dal muro di gomma rappresentato dalla condotta spiritual-professionale di Joseph Ratzinger e dalle parole che proferisce settimanalmente nell’Angelus domenicale.”
Subito registrate le reazioni vaticane al fatto: “Andremo avanti nella direzione che il nostro Dio, il nostro vero Dio e non quest’improbabile mitomane, ha segnato e delineato nell’opera chiamata La Bibbia. Niente potrà fermare il nostro medievale fervore cattolico. Non faremo prigionieri, la lotta all’infedele dev’essere portata a termine. E vinta.”
Uno scambio di battute che non ha mancato di accendere i mai immobili ingranaggi della nostra politica, creando un mare di dichiarazioni poste tra l’integralismo adirato e il disorientamento catto-politico. Ne riportiamo le più degne di nota:

Francesco Rutelli. -Chi è questo psicopatico che si spaccia per il nostro Signore? Siamo pazzi? Sanno tutti che Iddio non usa il supporto cartaceo per comunicare ma la via psico-subliminale o, al massimo, l’e-mail. La storia della lettera di Dio è una farsa, così almeno mi è stato riferito dal mio segretario personale segreto, Ruini.-
Silvio Berlusconi. -Ho appena terminato una lunga e come al solito cordiale conversazione con l’Arcangelo Gabriele, segretario di Dio, che mi ha assicurato la totale vicinanza tra le posizioni del Santo Padre, il nostro Signore e il nostro operato politico. Inoltre mi ha confidato l’enorme ultraterrena preoccupazione per la deriva filosovietica e laicista che sta travolgendo l’Italia. Per finire ho invitato Dio nella mia villa in Sardegna, in cambio di agevolazioni per la mia futura, gloriosa e lontana entrata in Paradiso.-
Clemente Mastella. -Posso dire con certezza che la lettera è un falso e sarà preciso dovere della magistratura indagare sull’identità dell’autore. La giustizia italiana deve occuparsi della difesa della famiglia e del Santo Padre e non perdere tempo con altre inezie, come la cancellazione delle cosidette “leggi vergogna” berlusconiane. Con questo fatto, che credo possa considerarsi un attentato alla salute del Papa, spero venga chiusa l’inutile questione sui DICO e su tutti questi laicismi che sono tanto odiati dal mio maestro Andreotti e dai suoi amici in coppola che mi fanno sempre molta paura.-
Marco Pannella. -Una lettera di Dio? E chi sarebbe questo Dio? Perché scrive lettere? E a chi? Al papa? E chi cazzo è un papa? E quando l’ha scritta? Cosa vuole da noi questo figuro? Perché si rivolge a quel cosa… come si chiama… ah si… Ratzinger? Mah! Sarà a causa dell’erbetta che mi sono procurato ma non ricordo nulla di questo tale Dio.-

Ultima notizia. Trovato impiccato in un monolocale romano nelle vicinanze della Città del Vaticano uno strano esserino composto da un triangolo con un occhio dentro. I motivi del folle gesto sono racchiusi nella lettera lasciata ai familiari (“Gesù, Maria e gli angioletti tutti”, come recita lo scritto) e sono la stanchezza di vivere, dopo “millenni e millenni di eccessi e vità da rockstar”, la dipendenza dall’eroina che ormai, secondo quanto scritto nella lettera, aveva schiavizzato il suicida ma “soprattutto il fatto che uno come Ratzinger possa pensare di rappresentarmi. Se davvero fosse così, sarebbe allora giusto bestemmiarmi.”
La lettera finisce in un post scriptum di blasfemie e bestemmie dedicate al “cosidetto Santo Padre” e con un imprevisto saluto: Volevo ricordare anche Lucifero, che, sotto sotto, ho sempre stimato e preso a modello.
Così finisce la vita di Dio nel ventunesimo secolo: morto suicida e schiavo dell’eroina. Una storia che dovrebbe insegnare qualcosa a tutti ma fra cinque minuti inizia Dr. House e nun c’ho voglia di imparare niente.

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