Incontro Gian. E' appena uscito di prigione dopo sei anni di gabbia. Rapina a mano armata condita da una discreta dose d'aggravanti. Mi dice che in prigione ha conosciuto Gesù. "E lui per cosa era dentro?", gli chiedo io. Lui ridacchia amaramente, poi si fa serio serio e dice: "stupro".
Sei giorni dopo Gian si fa ribeccare mentre cerca di rubare il becco ad un piccione. Lo vedo e gli grido: "Ehi, e Gesù?". Lui lascia il pennuto, mi si avvicina e sconsolato sussura: "sedia elettrica".
"Una volta i profeti morivano meglio", concludo io, "come si fa a venerare un uomo cotto?".
domenica 23 settembre 2007
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