lunedì 19 febbraio 2007

Besciamella di luna (1)

Non chiedetemi come sono arrivato qui, il ricordo di quest'ultimi minuti mi brucia ancora nell'animo: stavo uscendo di casa e, davanti alla mia macchina trovo un giovane bambino rasato con indosso una T-shirt di Gianfranco Fini con la parrucca, con in una mano una tanica di kerosene e nell'altra una scatola di fiammiferi. Gesticolava con i fiammiferi con un'espressione innocente, e fischiettava. Io seguivo la scena ad un metro di distanza, attonito, senza muovermi: ero in balia di quel piccolo moccioso. D'un tratto, con una grazia degna di un gangster del Bronx, quel furfante rovescia il kerosene lungo TUTTA la superficie della mia macchina, mi guarda poco convinto e mi dice, sventolando i fiammiferi: “E questi dove li metto?” Prima ancora che io potessi estrarre una mappa della zona lombo-sacrale del corpo umano per indicargli dove poteva metterseli, il piccolo stronzo ne accende uno, mi dice “ci si vede” e ne getta uno acceso sulla mia macchina. Avete mai visto la vostra macchina esplodere? Beh, nemmeno io, perché quella l'avevo rubata tre giorni prima. Ciononostante, brucia lo stesso, ve lo assicuro. Il piccolo diavolo scappa e io prendo, con difficoltà, a rincorrerlo. La sera prima avevo abusato di Valium e i miei movimenti erano ancora un po' troppo rilassati per raggiungerlo. E poi, quel bimbo lì, in fondo, mi faceva tenerezza: mi ricordava me da giovane, così ribelle, così veloce, così stronzo... decisi di lasciarlo stare e seguii l'esempio di mio padre, che non aveva mai una risposta pronta ad un problema adolescenziale: ricordo ancora quando gli dissi: “sai, papi, mi stanno spuntando i peli attorno al pisello!” e lui, smarrito: “Mah, sarà l'ebola...”. Crescendo ho capito cosa provocasse quel fenomeno nelle mie mutande: ero in menopausa. Entrai in menopausa a 11 anni, ne uscii a 16 e mi iscrissi a Scienthology a 17.
Sconsolato, m'incamminai verso il mio ufficio ma, una volta arrivato là davanti notai che era sparito: PUF! Volatilizzato. Chiesi al gestore del bar vicino dove fosse finito e mi rispose :” E' inutile che vi nascondete le cose e poi venite da me a chiedere spiegazioni. Drogati!”. Drogati. Lo diceva sempre Jerry: diceva che, essendo eroinomane da dodici anni, lui, quella merda la sapeva riconoscere subito. Il mio ufficio lo ritrovai solo, abbandonato, in un angolo della strada dove mi ero fermato. Era proprio conciato male, e, dentro ad esso, non scorgevo nessuno dei miei colleghi. Tutti spariti, in ferie, forse. Passò lungo la via il moccioso piromane di poco prima, con in mano un libro che, a quanto mi disse, doveva consegnare ad un suo cugino archeologo. “Mio cugino stà scrivendo un trattato che rivoluzionerà tutto il pensiero moderno. In esso includerà alcune incredibili scoperte che ha fatto nel mondo dell'archeologia. Lo chiamerà Trapani e clitoridi: un binomio non sempre di successo.” Che potevo dirgli io, su questo argomento? Io, che fui istruito da Sorella Rambo, una suora di periferia bassa e tarchiata e col pizzo all'indiana? Una donna ignorante, ignorante come una cipolla ignorante: pensava che i dinosauri si fossero estinti perché sterminati nei lager nazisti... non avevo argomenti per rispondere a quel moccioso sapientone e decisi così, di buon grado, di seguirlo, ancora una volta.


Nessun commento: