martedì 27 febbraio 2007

La Smemo di Benito

La notizia è semplice: Marcello Dell'Utri (condannato in via definitiva a nove anni per associazione di stampo mafiosa ma anche fondatore di Forza Italia) si dice da qualche settimana entusiasta ed "emozionato" dai fantomatici diari del duce del Fascismo, Benito Mussolini. Ora, questa del diario del duce è da sempre una leggenda che ha alimentato forti raffiche di "quasi-scoop" (esempio: il New York Times negli anni ottanta) ma che poi si è sempre sgonfiata, come ogni truffa, ad uno studio analitico più approfondito. Dai diari, secondo l'onorevole con l'hobby di Cosa Nostra, si evince un Mussolini più umano e meno vicino al nazismo di quanto la storia (notoriamente opera di studiosi filosovietici) ci voglia insegnare. Un Mussolini alla cammomilla, insomma. Ioeilsantopadre è pertanto fiero di anticipare a voi lettori alcuni brani tratti dalla suddetta opera, ovviamente autografati dalla sapiente penna nera del Duce, sia ben chiaro.

Brano 1:
"Io non sono cattivo. Sono stanco di sentirmi dire che sono cattivo. Uffa. Ma possibile, non si può sterminare un qualche avversario politico o presunto tale, che tutti subito ti danno dell'assassino? Sono cose che offendono. Io, poi, non ho mai ucciso nessuno: no, no. Mica. Sono loro che si suicidano per poi farmi andare nei pasticci. Per questo mi stanno così antipatici. Li ucciderei tutti. (...) Ecco, caro Diario, io volevo scrivere che il Fascismo non ha mai ucciso nessuno. Mai. E chi dice il contrario è bugiardo, non è figlio di Maria, e il manganello prima o poi lo beccherà."
Brano 2:
"Che bella la mia mogliettina. E' così cara, non trovi? Spero di si, sennò andresti a finire male, e io ti voglio trooooppooo bene per farti la bua. Caro, caro Diario, oggi quel cattivone di Hitler mi ha detto che vuole fare la guerra: io volevo dirgli che non sono cattivo (e quindi non voglio fare la guerra) ma purtroppo non conosco il tedesco ed ho annuito. Sono in guerra, quindi. Ma tanto m'han detta che sarà cortissima. Me l'ha promesso sui suoi baffetti, Adolphino."
Brano 3:
"La mia cara Edda mi ha riferito che qualcuno in Italia non vuole tanto bene a chi è ebreo. Incredibile, no? Ho detto che il governo dovrebbe punirli, caspiterina. Ma poi la mia mogliettina (a cui voglio tanto bene e che solo raramente tradisco con la prima capitata) mi ha ricordato l'importanza che, a quanto pare, possiedo nella politica italiana. Caspita, averlo saputo prima! Mi sarei opposto alle leggi razziali, ma ormai è tardi. Ciononostante, volevo confidarti il mio amore per i semiti. Ebreo... T.V.B."
Brano 4:
"La guerra continua. L'Italia sta anche perdendo. Io non volevo tutto questo. Non è colpa mia. Sto piangendo, caro diario. Se mi vedesse l'O.V.R.A..... mi ammazzerebbe perchè le lacrime non sono per uomini fascisti. Ma d'altronde la verità è che io non sono neanche fascista. Il mio sogno era quello di costruire il grande polo moderato. Poi però, a fare il dittatorello di provincia ci si diverte. (...) Tra poco morirò, credo. Voglio ricordare la mia famiglia, mia moglie Edda e Ida Irene Dalser, l'altra mia compagna ed i miei figli tutti: Vittorio, Bruno, Romano e Anna Maria. E pure, crepi l'avarizia, anche Albino, che tanto morirà in manicomio. Perchè io sono un brav'uomo, pure quando faccio il papi. Parola di Duce :-)."



Nessun commento: