martedì 8 maggio 2007

Le allegre stragi made in U.S.A. Presto in Italia!!!

"Spesso mi succede di mangiare farfalle, ma questo non mi rende esausto nell'espletare la mia idiozia", disse Wilgong tappandosi le orecchie per non sentire le lamentele del suo avvocato dalmata. "Certo è che se mi incazzo giocando la playstation, poi vado a fare una strage. E' quello che ho imparato dalla vita." Il vociare in sala crebbe come dopo un rutto di Adriano Panatta. "E' stato solo un maledettissimo errore. Ne ho ucciso solo uno. E un ferito. Posso scordarmi di passare al secondo livello, maledizione. Eppure prego ogniddì nostro Signore, non capisco come mi possa essere andata male." Ora le grida di scherno dei presenti nel Tribunale si fecero baroccheggianti, umide di odio sudato da meningi in lutto.
O qualcosa del genere.
"I ragazzi non dovrebbero essere liberi di comprarsi armi", disse lo sceriffo Jenk accarezzando un bambino ed il suo baby bazooka. Il suo vice cercò di contraddirlo con qualche argomento texano, ma venne freddato da un colpo partito da un biberon ultima generazione con sparalaser incorporato.
"Lei è colpevole" disse il giudice, "ha fatto una strage. E nemmeno troppo bene, a dir la verità. Per questo la incarcero, se ne vada un po' al fresco, ripassi a settembre. Del 2030."
Una risata di scherno pettinò la folla della sala, gremita di gente vogliosa di vedere l'ultimo condannato dell'ultimo casetto di ultima strage dell'ultima arma venduta all'ultimo ragazzino idiota. Sperando sia l'ultima.
"Nel frattempo", disse Jean al suo figloletto di sette anni, "eccoti un Revolver per quando vai a scuola. Non vorrai mica andare in giro armato con tutta 'sta gentaglia che gira, no?"
Il figlio s'illuminò. Pensò a chi odiava. A chi gli faceva male. Un Sorrisino strano.
Ad libitum.

Fuori dall'aula del tribunale ebbe successo il banchetto che vendeva pistole ad acqua. Non fanno male, lo so, a meno che non le si usi in Biafra. Sennò non c'è nemmeno gusto.

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