lunedì 14 maggio 2007

Family Gay (V. M. 18, così dicono, almeno...)

Grande successo del family day: era dai tempi dell'inquisizione che non si vedeva nulla del genere. Il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi critica e attacca il Manifesto per una vignetta di Vauro sullo scandalo dei preti pedofili, ricevendo il plauso dei vescovi che sono arrivati pure a togliere le mani da dei bambini per applaudirlo.
Nel frattempo il noto satanico Mika, popstar omosessuale, impazza nelle charts di tutt'Europa con il suo album d'esordio, dal titolo Sodomizing guys reading Avvenire. Mi ha stupito la carica eversiva della manifestazione: "sarà una festa", promisero gli organizzatori, cercando di allontanare le critiche di una mossa meramente politica. "Sarà una festa": anche un impicaggione può esserlo, caro vescovo, ma non per questo può essere esente da critiche. Ottimo il revival organizzato dal Vaticano in un palco secondario in cui un sedicente Giordano Bruno veniva bruciato vivo solo perché gay. Dietro a lui, Giovanna D'Arco si tocca guardando una scena lesbo. Verrà seguitamente lapidata. La giornata di festa omofobica si è conclusa con il rogo di tutti i mappamondi della Capitale, colpevoli di recare messaggi blasfemi e "terroristici", per esempio, che la terra sia tonda E NON al centro dell'universo. Critiche per l'idea, poi abortita, di riempire le acquasantiere della capitale di vaselina. Usata. La D&G bandita dagli sponsor del Family Day. Censurato all'ultimo momento lo sketch che ricostruiva il calvario di Cristo (interpretato da Lino Banfi), in cui si vedeva Giuda tentare di limonare il Messia con indosso una T-shirt di Che Guevara. "Troppo rispettoso dei froci", la motivazione degli organizzatori, "se Giuda era gay, allora lo si doveva far stare con Satana". Un'ultima scena di colore. Tutte le personalità del mondo della Chiesa presenti alla manifestazione sono andate via prima della chiusura: dovevano spalmarsi la cremina anti-sifilide.

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